Prima di introdurre questo post devo farti un piccolo preambolo, tieni duro che dopo il pippone arriva il bello.
Octagone non è solo un gioco, Octagone è un progetto con al centro un gioco.
Uno degli scopi che mi sono prefissato con questo progetto è dimostrare che il gioco, il gioco da tavolo in particolare, può essere utilizzato per veicolare messaggi. Sono convinto che il gioco è un media, profondamente sottovalutato ma indubbiamente efficace. Fine del pippone.
Un tema che mi sta a cuore è quello dell’inquinamento degli oceani, causato dal quotidiano abbandono di plastica in acqua. Come sensibilizzare la gente riguardo a questa sciagura?
Con il gioco (anche) ovviamente! Altrimenti cosa sono qui a fare?
Nasce così il progetto “Oclean”, oceano pulito, nome che appunto fonde le parole inglesi “ocean” (oceano) e “clean” (pulito).
Oclean presenta due elementi: l’aspetto ludico con la realizzazione di una versione del gioco dedicata al tema (quella che io solitamente chiamo Inspiration) e quello scenografico, che coinvolge attivamente i partecipanti attraverso un laboratorio creativo.
Octagone:
Abbiamo una versione del gioco artigianale, realizzata per essere presentata ad eventi e manifestazioni. Per la prima volta viene utilizzato un nuovo formato che va ad affiancarsi ai già in uso L (scudi da 60 mm) e M (scudi da 38 mm). Sarà il formato XL con scudi ottagonali con base 120 mm. Spettacolo! Così tutti possono vedere bene come si gioca. Come si presentano? Lo scudo presenta al centro la parte superiore di una bottiglia, di un barattolo o di un flacone di plastica, esattamente come quelli che riversiamo quotidianamente in mare. Il piano di gioco rappresenta il mare pulito come vorremmo che fosse sempre. Abbiamo una doppia serie di scudi, quelli “inquinanti” e quelli “puliti”, vogliamo partire da un piano di gioco infestato dalla plastica per poi eliminarla mossa dopo mossa, oppure facciamo esattamente quello che sta accadendo? Ovvero riempire di rifiuti nuovi tratti di mare ancora incontaminato? La scelta é nostra e questo é il messaggio che il gioco-media vuole trasmettere: tu lo vuoi un oceano pulito? Mi sembra efficace, non pensi?
Il laboratorio
Partendo da una tristissima previsione fatta dagli scienziati, ovvero che nel 2050 in mare ci saranno più rifiuti plastici che pesci, ho pensato di realizzare un laboratorio creativo che andasse a supportare il gioco.
Che tipo di laboratorio? Partendo dagli stessi rifiuti plastici utilizzati per realizzare gli scudi ho cominciato a scottarmi le dita con la colla a caldo per realizzare prototipi di creature marine buffe ma inquietanti. E’ nato così Glu, il pesce-docciaschiuma e Zac, il granchietto-barattolo con coltelli e forchette di plastica usa e getta al posto di chele e zampine.
Seguono, in rigoroso ordine alfabetico:
Balsamo, il riccio (cannucce da bibita)
Fil’Ippo,il cavalluccio marino (barattoli con dispenser)
Morena, la murena (bicchieri di plastica)
Musa, la medusa (sacchetti di plastica)
Preziosa, l’ostrica (vassoi alimentari in polistirolo)
RaChele, l’aragosta (bottiglie di bibita)
Rughina, la tartaRughina vecchina (contenitori uova o box alimentari)
In un prossimo post potrei anche illustrare come realizzare materialmente questa strana banda di esseri plasticosi. Posso garantirti che é tutto “tutorial free”, ho trovato ispirazione girando semplicemente tra gli scaffali del supermercato e guardando negli armadi e nei cartoni del mio laboratorio.
Dove vedere Octagone Oclean
Ecco, questo é il progetto “oclean” che a sua volta fa parte del progetto Octagone. Mi piace molto, tanto che ho deciso di proporlo all’organizzazione della manifestazione “Fa’ la cosa giusta” che si tiene a Milano a marzo. Mi sembrava il contesto ideale. A ottobre 2019 sono stato ricevuto a Milano nella sede di Terre di mezzo editore, che organizza la manifestazione, con tanto di pesce-docciaschiuma al seguito, e lì ho illustrato quanto sopra (fatta eccezione per i nomi dei personaggi). Sono stato accolto molto bene, e anche l’idea lo é stata. Veramente un bell’ambiente. Al momento, mi é stato detto, eravamo troppo in anticipo sui tempi e non si era ancora deciso se presentare nuovamente il tema dell’inquinamento degli oceani, anche perché era stato proposto anche nell’edizione 2019. A gennaio, come da accordi, ho ricevuto una risposta: un diniego, tanto gentile quanto stringato. Peccato, ma queste sono le regole del gioco, tu chiedi a chi vuoi e questo ha il diritto di rispondere sì o no. Non é la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta. Avevo il cuore in pace, convinto comunque che Oclean non sarebbe finito lì.
La mia idea dei laboratori per realizzare creature marine riciclando flaconi, barattoli e bottiglie di plastica ti piace? Non disperarti se in fiera non troverai la mia proposta abbinata a Octagone. L’organizzazione dell’evento ha pensato a questa iniziativa.
Contento? Sorpreso?
Dillo a me che ne sono venuto a conoscenza qualche giorno fa solo perché iscritto alla mail-list dell’evento.
Ti ho parlato della proposta a “Fa’ la cosa giusta” e di come si é sviluppata semplicemente a scopo “preventivo” perché questo é il mio terrore: qualcuno ( anche tu stesso ) va in fiera o legge di queste iniziative plastic-free da qualche parte e poi si imbatte in Oclean, cosa penserebbe? – Ma bravo il mio Luchino, bella idea, l’hai copiata proprio bene!
Soffoco sola all’ idea perché so che io ho fatto “la cosa giusta”. Invece – scrivendo questo articolo – risponderò a tali critiche inoltrare semplicemente il link al post.
E si, ti sei becccato anche il pippone extra.
Spero tu condivida la cosa più importante: riduci l’utilizzo di plastica e smaltiscila nel modo corretto. Un oceano pulito é un bene per tutti.
Luca Poletti