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Octagone - Pagina 13 di 48 - Hub creativo, per gioco

Octagone Hub creativo, per gioco

Le incredibili avventure del cavalier errante Don Chisciotte della Mancia

30 Dicembre 2021 | Senza categoria | Permalink

Dopo aver lanciato il video “La casa di Cartone” nel quale il protagonista esibiva una bella maschera ( anzi un imbuto) di Don Chisciotte, simbolo romantico della follia che ci spinge a rincorrere un sogno, il mio progetto prevedeva un’edizione del gioco dedicata proprio a “le incredibili avventure del cavalier errante Don Chisciotte”.

Nel dna di Octagone c’è la voglia, anzi il bisogno, di collaborare con artisti diversi per dar vita a nuove “inspiration”, come amo definirle io.

Sensibilità, stili e tecniche differenti sanno raccontare storie stimolandoci in modi diversi, fanno nascere emozioni.

Più due artisti sono lontani tra loro nel modo di esprimersi, più il risultato del loro lavoro mi affascina.

In questo caso parlo ovviamente di Octagone.

 

Don Chisciotte è stato raccontato in tanti modi diversi, dal teatro al cinema, dalla pittura alla letteratura. Io ho voluto rappresentarlo attraverso il gioco, rendendo lo spettatore-giocatore parte attiva del racconto. O quantomeno incuriosirlo. Volevo anche presentarlo in modo meno stereotipato, più attuale, giusto per spolverargli di dosso 400 anni di storia.

Per “le incredibili avventure del cavalier errante Don Chisciotte” ho avuto la fortuna di incontrere Giulia Tassi e il piacere di lavorare con lei.

Allora colore, colore e ancora colore!

Spiando qua e là i profili social di artisti valtellinesi e ascoltando suggerimenti di persone dell’ambiente mi sono trovato di fronte alle opere di Giulia Tassi. Che dire? Aveva tutto quello che cercavo: modernità, colore ed essenzialità, indispensabile quando devi inserire un elemento grafico in un ottagono largo 38 mm e quindi non puoi permetterti di affollarlo troppo.

Fortunatamente é scattata un’affinità cromatica, a Giulia è piaciuto il progetto e così ha accettato questa sfida, prendendosi anche dei rischi come accade ogni volta che si affronta qualcosa di nuovo e inesplorato.

Giulia ha uno stile molto personale, con colori urlati, zero sfumature o ombre e ricorre a texture a pois per riempire gli spazi. Non puoi sbagliarti, la riconosci.

Mi piace molto l’idea di trasferire un po’ della sua personalità anche in Octagone, aggiungendo così un nuovo punto di vista da cui guardare questo gioco, rafforzando ulteriormente il concetto di “progetto” che da sempre sottolineo.

Giulia ha illustrato il piano di gioco, quattordici diversi scudi che rappresentano le sfide di Don Chisciotte, il Jolly, “la dama bianca” ed in fine la copertina/libro della confezione.

 

Il giocatore si troverà a vivere le incredibili avventure di Don Chisciotte, dalla celeberrima lotta contro i mulini a vento nella giallissima e assolatissima Mancia, ad affondare nel rosso dei tini di vino distrutti perché giustiziati come giganti crudeli, a sterminare con la sola forza del suo braccio un intero esercito di mori nei verdi pascoli rigogliosi. Questo e molto altro sarà possibile grazie all’arte di Giulia.

 

 

 

 

 

Come ti sembra il risultato? A me il lavoro piace molto perché la forza dei suoi colori ben rappresenta il divertimento che un gioco deve offrire.

 

 

 

 

 

 

Per conoscere meglio la giovane artista ecco una breve ma importante bio di Giulia Tassi.

Giulia Tassi è una grafica ed illustratrice valtellinese. Ha frequentato il triennio di comunicazione visiva alla SUPSI Lugano, prima di specializzarsi in illustrazione all’ISIA di Urbino, concedendosi un semestre d’erasmus a Parigi, all’Ensad. Dal 2018 lavora come freelance e vanta collaborazioni con Pearson Italia, Skipper Zuegg, Molino Filippini, Toponomastica femminile, Meetic e molte altre piccole realtà locali. WWW.GIULIATASSIILLUSTRATOR.COM

 

 

 

 

Luca Poletti

 

 

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CAPIRE LA CASA DI CARTONE SENZA AVER VISTO LA CASA DI CARTA.

4 Novembre 2021 | Senza categoria | Permalink

 

Mi rendo conto che se non hai visto la serie televisiva “la casa di carta” magari alcuni passaggi del video “la casa di cartone” potrebbero risultati poco chiari o addirittura incomprensibili.

Per risolvere la cosa ora hai due alternative:

– vedere le 5 stagioni della serie (scelta consigliata).

– Vedere il video-doc che segue (scelta consigliatissima)

In questo filmato e nelle righe che seguono voglio spiegarti a un paio di cose, così che tutto possa apparirti coerente e lineare.

 

 

Iniziamo …dall’inizio.

La casa di carta é una serie televisiva spagnola che ha avuto un enorme successo negli ultimi anni, é la prima al mondo per spettatori tra le serie non in lingua inglese.

Una banda di rapinatori capitanata dal “professore” decide di occupare la zecca di stato tenendo in ostaggio i dipendenti (stagione 1 e 2 ) allo scopo di stampare milioni di euro che poi riusciranno a far uscire diventando ricchissimi.

Dopo il colpo la banda si separa in giro per il mondo ma un membro viene individuato e catturato.

Imprigionato in una località segreta in Africa viene torturato allo scopo di ottenere informazioni per assicurare alla giustizia anche il resto della banda.

A questo punto il Professore riunisce nuovamente la banda allo scopo di liberare il loro compagno.

 

Come?

Organizzando un nuovo colpo, sempre a Madrid, ma quasta volta alla banca centrale, con obiettivo il blindatissimo caveau con le riserve auree nazionali.

 

Lo scopo di questa nuova azione é costringere lo stato a scendere a patti con loro, liberando il loro compagno.

La cosa funziona, ma per catturare  l’attenzione dei media e il supporto dell’opinione pubblica il Professore deve raccogliere la folla intorno alla banca centrale, spettatrice e testimone dell’operazione.

 

Per ottenere questo mette in pratica un piano spettacolare.

Siamo in una delle piazze più famose della capitale, piazza Callao, che si affaccia sulla Gran Via.

Sopra le teste della gente a un certo punto appare un dirigibile bianco con la faccia beffarda di Salvador Dalì stampata sopra.

Tutti sono sorpresi, ma lo sono ancor di più quando vedono piovere dal cielo banconote da 50 euro!

Ottimo modo per attirare l’attenzione!

 

Sugli edifici della piazza sono installati diversi mega schermi pubblicitari che vengono hackerati, ora la faccia del Professore campeggia sulla piazza intera.

Il Professore si presenta indossando una tuta rossa con cappuccio, uguale a quella usata dai rapinatori all’interno della banca e poi fatta indossare anche agli ostaggi allo scopo di confondere la polizia e i cecchini.

Coerentemente con la sua eleganza, sotto la tuta l’immancabile camicia con cravatta.

Il volto nascosto inizialmente dalla maschera di Dalì, simbolo della serie.

Nel suo discorso il Professore racconta la cattura del compagno e le torture subite, chiedendo per lui una giusta detenzione e un processo regolare. Invoca per lui il sostegno della folla.

Le sue parole, la sua determinazione (e forse anche le banconote riversate sulla piazza) convincono la gente a restare in piazza con cartelli e slogan, dietro i cordoni della polizia che ormai circonda la banca e tenta di intavolare una trattativa con i rapinatori.

 

La prima parte de “la casa di cartone” riassume tutto questo, ma essendo una parodia mi sono concesso delle varianti sul tema, per renderlo coerente con il mio progetto Octagone.

Non é un membro della banda ad essere imprigionato, in cella c’é il nostro, il tuo, sogno.

Il carceriere non é la polizia ma in sistema, l’ordine prestabilito delle regole in tutte le sue forme.

La ricchezza ambita dai rapinatori diventa una ricchezza interiore, la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo, non necessariamente economico, con fatica e costanza.

Il “mio” Professore non chiede sostegno per se o per un suo compagno, ti incita piuttosto a credere nei tuoi sogni, a resistere quotidianamente fino alla loro realizzazione.

La seconda parte de “la casa di cartone” propone l’interpretazione della sigla originale della serie netflix.

 

Il soggetto é il plastico della Zecca di stato (stagione 1 e 2) e della banca centrale (stagione 3, 4 e 5) ripreso dall’esterno e dall’interno. Ad accompagnare le raffinatissime immagini in bianco e nero la bellissima “my life is going on” di Cecilia Krull.

La casa di cartone” altro non é che il plastico che ho realizzato con il cartone fustellato delle tessere di Octagone.

A questo punto ti spiego la cosa che forse ti ha spiazzato maggiormente se non hai visto “la casa di carta”: perché “bella ciao”?

 

Non potendo usare la canzone originale e nemmeno la stupenda cover realizzata da Chalet Monroi ,

le stesse artiste hanno rielaborato interpretato l’inno partigiano italiano che in più occasioni viene ripreso nella serie spagnola, cantato anche dallo stesso Professore.Bene, a questo punto non dovresti più avere dubbi su “La casa di cartone”, magari ti é anche venuta voglia di guardarti “la casa di carta” 😉

 

Luca Poletti

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