Oggi non ti parlerò del gioco Octagone ma del “progetto Octagone” (non perderti il video a fine post).
Lo farò raccontandoti un particolare che, secondo me, rende bene l’idea dello spirito che anima l’iniziativa.
Diciamo che vorrei rendere il totale attraverso il particolare, tecnica molto fotografica.
L’argomento sarà … una cassetta di legno.
Sto costruendo questo progetto con le mie mani, un pezzetto alla volta, quindi direi che la metafora ci sta tutta 🙂
Vanni è una cassa di legno.
Vanni era anche mio zio, al secolo Vittorio Begnozzi.
Cosa li lega?
A parte il sottoscritto, che ha costruito la cassa, li unisce un dolcissimo ricordo.
Mio zio Vanni, ferrarese sanguigno con il suo carattere urlato, per tutta la vita ha venduto frutta e verdura al mercato con il suo banchetto. Alla mattina vendeva e alla sera faceva i conti, controllando a mente i totali delle calcolatrici perché non si fidava della tecnologia, capito il tipo?
Ricordo ancora quando con gli occhiali a 2 centimetri dalla striscia di carta snocciolava una cifra alla volta bisbigliando il suo rosario matematico: 7 più 4 undici, più 5 sedici, più 8 ventiquattro…e sul tavolo l’immancabile fetta di pane, burro e marmellata.
Nei giorni in cui non c’era mercato si dedicava ad aggiustare o ricomporre le cassette di legno, smontando quelle ridotte male per poterne recuperare le assi e i chiodi che poi ordinava e archiviava scrupolosamente nei suoi armadi. Le cassette buone le impilava in tutto il cortile, pronte per essere riempite e caricate sul camion. Mi ricordo torri di legno ben più alte di me, disposte come un labirinto nel quale amavo nascondermi e perdermi. Poi è arrivato mio fratello che ha dato fuoco a una catasta di cassette… Però zio Vanni non si è perso d’animo e, legnetto dopo legnetto, cassetta dopo cassetta, si è ricostruito il suo castello.
Anche io, come zio Vanni, un pezzetto alla volta mi sono costruito la mia cassetta per esporre la merce che metto in vendita sul banchetto alle fiere o alle manifestazioni a cui partecipo. E’ un po’ più ricercata e meglio rifinita delle sue, verniciata e accessoriata, ma sono convinto che ci abbiamo messo lo stesso amore nel costruirla. Anche io ho smontato vecchie cassette e le ho riassemblate segando, carteggiando e verniciando. Zio Vanni non guardava i tutorial su internet ma lavorava a memoria e io ho voluto fare come lui, aggiungere qualcosa di nuovo, frutto della mia fantasia, che “illuminasse” il progetto Octagone.
Osservando le immagini noterai che la cassa Vanni non é perfetta: non é esattamente dritta, i legni sono di tipo e spessore diversi perché provenienti da cassette diverse, i chiodi non sono precisamente in linea e le rifiniture non sono eleganti, anzi direi che sono piuttosto grezze. Molti difetti li ho corretti, altri li ho lasciati di proposito. Ripeto, la cassetta Vanni non é perfetta, come non lo era mio zio Vanni, però gli volevo bene comunque.
Per te questa cassa magari può essere un semplice contenitore, e lo capisco, per me invece rappresenta la cura, la passione e la tenacia che sento di mettere nel progetto Octagone.
Con l’occasione lancio il primo video della serie “Doc – i documentari di Octagone”, perché diffondere cultura é importante 😉
Luca Poletti