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Octagone - Pagina 28 di 48 - Hub creativo, per gioco

Octagone Hub creativo, per gioco

VANNI, lo scrigno – Doc

27 Giugno 2020 | Doc | Permalink

Oggi non ti parlerò del gioco Octagone ma del “progetto Octagone” (non perderti il video a fine post).

Lo farò raccontandoti un particolare che, secondo me, rende bene l’idea dello spirito che anima l’iniziativa.

Diciamo che vorrei rendere il totale attraverso il particolare, tecnica molto fotografica.

L’argomento sarà … una cassetta di legno.

Sto costruendo questo progetto con le mie mani, un pezzetto alla volta, quindi direi che la metafora ci sta tutta 🙂

Vanni è una cassa di legno.

Vanni era anche mio zio, al secolo Vittorio Begnozzi.

Cosa li lega?

A parte il sottoscritto, che ha costruito la cassa, li unisce un dolcissimo ricordo.

Mio zio Vanni, ferrarese sanguigno con il suo carattere urlato, per tutta la vita ha venduto frutta e verdura al mercato con il suo banchetto. Alla mattina vendeva e alla sera faceva i conti, controllando a mente i totali delle calcolatrici perché non si fidava della tecnologia, capito il tipo?

Ricordo ancora quando con gli occhiali a 2 centimetri dalla striscia di carta snocciolava una cifra alla volta bisbigliando il suo rosario matematico: 7 più 4 undici, più 5 sedici, più 8 ventiquattro…e sul tavolo l’immancabile fetta di pane, burro e marmellata.

Nei giorni in cui non c’era mercato si dedicava ad aggiustare o ricomporre le cassette di legno, smontando quelle ridotte male per poterne recuperare le assi e i chiodi che poi ordinava e archiviava scrupolosamente nei suoi armadi. Le cassette buone le impilava in tutto il cortile, pronte per essere riempite e caricate sul camion. Mi ricordo torri di legno ben più alte di me, disposte come un labirinto nel quale amavo nascondermi e perdermi. Poi è arrivato mio fratello che ha dato fuoco a una catasta di cassette… Però zio Vanni non si è perso d’animo e, legnetto dopo legnetto, cassetta dopo cassetta, si è ricostruito il suo castello.

Anche io, come zio Vanni, un pezzetto alla volta mi sono costruito la mia cassetta per esporre la merce che metto in vendita sul banchetto alle fiere o alle manifestazioni a cui partecipo. E’ un po’ più ricercata e meglio rifinita delle sue, verniciata e accessoriata, ma sono convinto che ci abbiamo messo lo stesso amore nel costruirla. Anche io ho smontato vecchie cassette e le ho riassemblate segando, carteggiando e verniciando. Zio Vanni non guardava i tutorial su internet ma lavorava a memoria e io ho voluto fare come lui, aggiungere qualcosa di nuovo, frutto della mia fantasia, che “illuminasse” il progetto Octagone.

Osservando le immagini noterai che la cassa Vanni non é perfetta: non é esattamente dritta, i legni sono di tipo e spessore diversi perché provenienti da cassette diverse, i chiodi non sono precisamente in linea e le rifiniture non sono eleganti, anzi direi che sono piuttosto grezze. Molti difetti li ho corretti, altri li ho lasciati di proposito. Ripeto, la cassetta Vanni non é perfetta, come non lo era mio zio Vanni, però gli volevo bene comunque.

Per te questa cassa magari può essere un semplice contenitore, e lo capisco, per me invece rappresenta la cura, la passione e la tenacia che sento di mettere nel progetto Octagone.

 

Con l’occasione lancio il primo video della serie “Doc – i documentari di Octagone”, perché diffondere cultura é importante 😉

 

Luca Poletti

DA PULP FICTION A FAQ FICTION, OVVERO LE REGOLE COME VANNO SPIEGATE.

6 Giugno 2020 | Senza categoria | Permalink

La faccio breve, da oggi sono disponibili le F.A.Q., ovvero domande ( e risposte) ricorrenti sul regolamento di Octagone, presentate in modo divertente (spero). Le puoi trovare a questa pagina.

Quando faccio giocare amici e sconosciuti ad Octagone mi preoccupo sempre di chiedere dei feedback, sia per gongolarmi un po’ ma soprattutto per scroccare impressioni e capire come migliorare il gioco e il progetto. Per questo motivo ho partecipato anche a delle manifestazioni IdeaG rivolte ad appassionati di giochi ma soprattutto ad autori di giochi, che grazie alla loro competenza e spirito di collaborazione sanno cogliere il problema e anche suggerirti la soluzione.

Uno degli ultimi feedback che ho raccolto é stato: gioco bello e divertente, alcune regole però non sono immediate.

Perché le F.A.Q.?

Vi sembra possibile una cosa del genere, che un gioco che gira da diversi anni possa presentare ancora regole “non immediate”?

Certo che é possibile! E ringrazio chi ha la sincerità di farmelo notare perché mi risparmia tanto lavoro e mi illumina angoli per me bui.

Capita di frequente nei playtest di vedere persone che hanno qualche difficoltà a cogliere un paio di regole, sempre le stesse a dire il vero.

Negli anni ho modificato diverse volte il regolamento, rivedendo il testo, aggiungendo esempi e illustrazioni, e le cose sono migliorate parecchio.

Penso dunque sia giunto il momento di introdurre le F.A.Q. al regolamento, che attualmente vedono sei quesiti ma che potranno aumentare, sperando non ce ne sia bisogno.

Non sono F.A.Q. scritte ma F.A.Q. video, anzi FAQ FICTION per la precisione.

Perché le F.A.Q. FICTION ?

Avrei potuto proporti delle semplici spiegazioni video, risparmiandomi tempo ed energia, ma vuoi mettere la soddisfazione di creare qualcosa di diverso imparando cose nuove?

Questa in fondo é la filosofia che anima il progetto Octagone.

Come é nata l’idea.

Il 22 marzo, in pieno lockdown, ha cominciato a ronzarmi per la testa il meme di john Travolta di qualche anno fa, il green screen che lo vedeva guardarsi intorno un po’ confuso e spaesato, te lo ricordi?

Dovevo recuperarlo per farci qualcosa. Trovarlo é stato facile, un po’ meno costruire il green screen successivo per la scena della pista da ballo. Il titolo “Faq Fiction” é venuto da sé, come la locandina. Con i ritagli della scena del ballo ho ricomposto il puzzle che Tarantino non vorrebbe mai vedere, e per non farmi mancare nulla, ho aggiunto anche qualche secondo della scena “dell’hamburger” per rendere veramente Pulp la parodia che a me serve per presentare le f.a.q.

Devo ringraziare Quentin Tarantino e tutto il cast del film, da Uma Thurman a John Travolta, da Samuel L. Jackson a quel simpatico attore che faceva l’annunciatore alla gara di ballo e non so come si chiami, un grazie di cuore a tutti per la loro disponibilità, seppure inconsapevole.

Lavorando ai 90 secondi del video di presentazione e come se mi fossi trovato fianco a fianco con loro, dirigendoli sul set, suggerendo loro cosa dire e cosa fare. Posso dire di averli conosciuti profondamente, ad esempio quando ho dovuto scontornarmi 150 fotogrammi per poter inserire la pista a ottagoni luminosi, ho potuto apprezzare si le calze con rinforzo anteriore rosa di Jonn che tutte le falangi dei piedi di Uma, tanto da poter diagnosticare un possibile principio di alluce valgo alla signora. Chissà com’é progredita la cosa…

L’idea della parodia, partita dalla locandina, é una soluzione che amo molto e che sento mia, probabilmente perché é una forma comunicativa divertente che comunque ha le sue regole, esattamente come un gioco.

La colonna sonora non é stata così scontata, scartando la canzone originale di Chuck Berry

You never can tell” perché non disponibile all’utilizzo, avevo pensato di usare “Saint Tropez twist” di Peppino di Capri, ti immagini che bomba?!? John travolta che balla Peppino di Capri ci stava benissimo…

Però anche Peppino va giù duro con i diritti e ho dovuto rinunciare.

Fortuna e tenacia mi hanno fatto trovare una bellissima cover della canzone originale di Chuck Berry, cantata da Emmylou Harris (pure in versione live, mi sembra del 1977) disponibile all’utilizzo.

Caro Peppino, sarà per un’altra volta.

Come ti ho detto la presentazione delle Faq Fiction é una parodia, quindi la qualità delle immagini non é prioritaria.

Mi auguro che i video delle faq vere e proprie siano esaurienti, in caso avessi qualche dubbio ancora non esitare a scrivermi, io e Quentin rimetteremo subito insieme il cast per il sequel.

Oppure ti mando Vincent a spiegare…

Luca Poletti