C’è soddisfazione, tanta soddisfazione.
In collaborazione con associazione ludica Antro del drago di Brescia siamo riusciti a portare a termine un progetto nato due anni fa, sbocciato quasi come una battuta.
Guarda cosa è diventato
Breve storia.
Ero a Brescia per la tappa del tour “ticket to rise” di Octagone, clicca qui per ricordare..
Chiedevo ai ragazzi dell’associazione come mai Brescia non festeggiasse il suo patrono, San Faustino, protettore dei single, organizzando qualcosa a tema.
Tale mancanza mi sembrava una cosa curiosa.
Come “rammendare” la cosa?

Attaccando bottone! , con il gioco delle anime spaiate.
Voglio precisare che il copy di “attacca bottone!” non è mio ma dell’amica Elisa Lecchini.
La cosa che più mi affascina in un progetto creativo è ripensare all’idea iniziale e zac, riaprire gli occhi e vedere come si è concretizzata.
Però quanto lavoro in mezzo:
trovare i volontari,
individuare la location,
adattare Octagone in stile speed date,
riscrivere il regolamento,
pensare alle 450 domande divise in più di 60 categorie, che i giocatori si scambieranno,
editare e stampare altrettante carte,
collaudare le modifiche e correggere il gioco in tre laboratori con cavie viventi (leggi qui) ,
predisporre le cartellette da compilare,
realizzare bottoni, spille distintive e 15 mazzi di carte,
confezionare i bellissimi gilet per lo staff,
promuovere l’evento,
raccogliere le iscrizioni,
accogliere e istruire i partecipanti,
contenere la loro esuberanza e,
la cosa più impegnativa,
convincerli a lasciare il tavolo a fine serata.

15 febbraio 2025:
Due sessioni di gioco, la prima alle 17.00, più intima e utilissima per capire come muoverci, la seconda alle 21.00 decisamente più affollata con 30 partecipanti equamente distribuiti tra i sessi.
Come si gioca ad “attacca bottone!” ?
Apparentemente il tutto si presenta come un insospettabile speed date: una lunga tavolata, uomini da una parte e donne dell’ altra.
Una partita dura 10 minuti.
In realtà siamo stati più generosi con i tempi, ci dispiaceva interrompere quelle belle conversazioni.
Alla fine di ogni partita i signori si spostano di una sedia, si cambia il mazzo di carte e si comincia una nuova chiacchierata tra nuove coppie.
Ecco l’ elemento nuovo: il mazzo di carte, oltre a Octagone naturalmente.
Immagina una normale partita a Octagone, del quale conosci sicuramente le regole, e aggiungi la piccola variante di dover rispondere ad una domanda che il tuo “avversario” ti rivolge leggendola da una carta pescata da un mazzo.
Data la risposta puoi posizionare la tua tessera sul piano di gioco.
Nasce così “Octagone Ask”, la mutazione genetica dell’ Octagone classico.

Si gioca con un mazzo che prevede carte che hanno i 6 colori delle caselle.
Le domande abbracciano una sessantina di argomenti di conversazione, quelli che ti permettono di conoscere i gusti di una persona, la personalità, le passioni, le ambizioni, la storia, il grado di empatia, il punto di vista, alcune abilità e la voglia di mettersi in gioco.
Qual è il vantaggio di trovarsi delle domande già pronte piuttosto che lasciare libera iniziativa ai giocatori?
In primo luogo si evita la noia di ripetere per 10 volte le classiche domande a tutti gli “avversari”, sai che noia, si guadagna tempo e poi si deresponsabilizza chi fa le domande sul contenuto delle stesse, permettendo di entrare subito nel vivo della conoscenza.
Quelle di Attacca Bottone! non sono semplici domande, spesso non sono nemmeno domande.
Si è chiamati a dire, fare, pensare, sbloccare ricordi, stimolare la fantasia, immaginare, completare, interpretare, inventare, aprirsi, improvvisare, conoscere e conoscersi.
Non poco direi, che ne dici?
E non è tutto.
Con Attacca Bottone! Si gioca una partita a Octagone vera e propria.
C’è così spazio per un elemento istintivo: il gioco.
Questo è il momento epico, quello della citazione, addirittura di Platone che sosteneva che “si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.
Beh, noi concediamo 10 minuti, fatteli bastare!
Dopo questa , cos’hai da dire?
È una frase che noi autori di giochi amiamo ripetere, fa figo.
Scherzi a parte, prova a pensarci.
Durante il gioco una persona si dimostra in modo spontaneo più o meno competitivo, riflessivo, collaborativo, istintivo, intuitivo e chissà quanti “-ivo” ancora.
Il gioco abbatte le barriere difensive e così ci mostriamo per quello che siamo realmente.
Insomma, c’è tanto materiale per conoscere una persona se si partecipa ad Attacca Bottone!.

Al termine di ogni incontro i partecipanti annotano sul modulo che vedi sopra il gradimento per l’ avversario/a di turno.
Sulla base di tali note a fine serata si possono indicare nel segreto della cartelletta due preferenze.
Se i gradimenti vengono ricambiati si attacca finalmente il bottone e si ha diritto a giocare la rivincita .
Tornando alla soddisfazione per la serata, questa è dovuta sia per l’ apprezzamento “tecnico” , ovvero il gioco funziona e diverte, sia al fatto che a fine serata i partecipanti avrebbero voluto continuare a giocare e ci hanno chiesto di replicare presto.
Ma non solo.
Si è creata un’ atmosfera rilassata e divertente ( come sottolineato dagli stessi giocatori ) tanto che alcuni di loro hanno deciso di finire la serata bevendo qualcosa insieme, “visto che è ancora presto“ (cit.) .
Il progetto creativo Octagone si pone da sempre il fine di creare connessioni, ovvero gruppi di persone che interagiscono in modo costruttivo e collaborativo, divertendosi.
Questo è più evidente quando la gente si ritrova per giocare, ma è lo stesso fine che mi pongo ogni volta che organizzo un’iniziativa o progetto un video.
Strategia “win win”.
Ringrazio i ragazzi dell’ associazione ludica Antro del drago per aver condiviso questa fatica e questa soddisfazione.
Grazie a chi si è unito a noi per passare qualche ora insieme.
Mi piace pensare che alla fine qualche bottone sia stato attaccato davvero .
Grazie Octagone ask!
Grazie Brescia!
Grazie San Faustino!
Luca Poletti